Psicoanalisi Freudiana

ARCHIVIO DEL FORUM FREUD 
(marzo - aprile 2004)

 

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A proposito dell' inganno...
L'orgoglio del trasgressore fu ancor peggiore della trasgressione stessa.

Ancor peggiore, ancor più condannabile è l'orgoglio, per cui nei peccati evidenti si cerca scampo in una scusa. Come fecero quei primi due umani, la donna col dire: “Il serpente mi sedusse, ed io mangiai”; e l'uomo col dire: “La donna che mi desti a compagna, lei mi diede il frutto dell' albero, ed io mangiai”. Non risuona qui una richiesta di perdono, non l'invocazione di un rimedio. Non negano come Caino l'atto commesso, tuttavia l'orgoglio cerca di attribuire all'altro il proprio misfatto, l'orgoglio della donna al serpente, l'orgoglio dell'uomo alla donna. Ma la scusa è una vera accusa nel caso di un'aperta trasgressione del comandamento divino. Loro commisero l'atto, anche se la donna istigata dal serpente e l'uomo reso complice dalla donna, quasi vi sia qualcosa a cui credere o a cui cedere anziché a Dio.


Inserisco queste parole di Sant' Agostino, trovate nella Città di Dio.
Mi hanno colpito per la vicinanza a discussioni che sono state di questo forum, sull' inganno, sul giudizio, sul non-rapporto sessuale, sulla psicoanalisi e sul giudizio penultimo.

Saluti a tutti da Logio.
Logio lunedì 5 aprile 2004 - 22.05.40
ipnosi?
salve a tutti, premetto che non sono molto preparata in materia (vogliate perdonarmi per eventuali banalità...) ad ogni modo ho trovato questo sito molto serio e ben fatto e perciò a voi mi rivolgo: sapreste darmi qualche informazione riguardo all'applicazione dell'ipnosi in psicoanalisi ( se c'è ancora qualcuno che la pratica) e in generale all'ipnosi-terapia odierna?
Giudicate possa rivelarsi un metodo utile per far fronte a problemi di dipendenza? E in ultimo, se non svolta nel modo corretto o comunque da persone non competenti, se ne ricaverebbe solo una perdita di tempo o potrebbero addirittura aggravare e coplicare il sintomo?
grazie a tutti voi
ulalume giovedì 8 aprile 2004 - 12.39.36
Libertà
O ipnosi o psicoanalisi! La psicoanalisi è nata dalla rinuncia all' ipnosi,privilegiando il confronto libero e talvolta arduo con la norma fondamentale della psicoanalisi, consistente per quanto riguarda l' analizzando nel dire ciò che gli viene in mente, e nell' attenzione fluttuante dalla parte dell' analista.
Brevemente.Ma di sicuro qualcuno saprà dirti di più e meglio. Grazie.

Logio
Logio giovedì 8 aprile 2004 - 20.11.34

Aggiungo che la psicoanalisi è una profilassi contro la dipendenza e che è molto importante sciegliersi il partner giusto...il rischio, se si sceglie male, è quello che tu hai individuato: perdere tempo.

Logio
Logio giovedì 8 aprile 2004 - 20.16.36
la dipendenza dal non voler lavorare
e' già stato detto molto....
ma il tema è grosso e importante...
l'ipnosi salta, bypassa il lavoro personale.
quando Freud si accorse che rivelare la verità scoperta nell'ipnosi non serviva affatto a guarire, scoperse l'importanza del lavoro, e del lavoro fatto insieme...
è la tentazione anche dello psicofarmaco (che non va demonizzato... ma solo contestualizzato quando è troppo facile).
l'ipnosi è la risposta al "mi dica Dottore...!" (imperativo e con la D maiuscola...): è l'eterna ricerca del manuale di istruzioni della vita...
il lavoro psicoanalitico sono i piccoli passi quotidiani che guariscono, perchè lavoro e iniziativa fatti e presi in modo tale da mettere al lavoro anche un altro per il reciproco ben-essere.
e', lo vide Freud, la stessa differenza tra il non-lavoro dell'innamoramento e il lavoro quotidiano (e non faticoso) dell'amore.
grazie per la domanda (e a Logio per le risposte provocanti un lavoro anche mio).
gianpietro séry lunedì 19 aprile 2004 - 11.30.51
Detto anche cinese.
Il tempo è prezioso.

Logio
Logio martedì 20 aprile 2004 - 21.29.28
psicanalisi e psicoterapia psicoanalitica
psicoanalisi o psicoterapia psicoanalitica?
grazie ad entrambi per le risposte che mi avete dato. In effetti io per prima sono conspevole del fatto che lo sguardo all'ipnosi l'ho dato con la speranza di trovarvici una scappatoia, pur sapendo, è vero, che nella vita di solito le scorciatoie portano a ben poco...è che quando è gia da tempo che si ha paura di vivere,l'idea di un percorso così lungo e (soprattutto)dispendioso come quello psicoanalitico è un po' difficile da affrontare...
Ora però voglio porvi un'altra domanda. In parte ho già letto qualcosa a proposito in alcuni articoli di Paolo Migone, ma mi piacerebbe ascoltare anche le vostre opinioni, più per una curiosità "culturale" che per motivi personali: come guardate voi alla evoluzione (o involuzione, a seconda della prospettiva) della psicoanalisi nella così detta "terapia psicoanalitica"? E' vero, la risposta forse sta già nel nome stesso di questo forum e di questo sito,ma mi piacerebbe conoscere in modo più approfondito il vostro parere a riguardo( ripeto come per la volta scrosa: vi prego, non soffermatevi sui termini che userò di volta in volta perchè sfortunatamente le pochissime cose che so in termini di psicologia le ho trovate sui libri del liceo e fra i corridoi degli studi medici che mi è capitato di visitare , quindi...scusatemi ancora).
Paolo Migone parla di una sorta di adattamento e di revisitazione della psicoanalisi per andare incontro a situazioni sempre differenti, a quei casi "più gravi" considerati poco adatti alla psicoanalisi, o magari a quei pazienti con minori disponibilità economiche ( e chiundi poco propensi ad un'alta frequenza di sedute), ai casi in cui il setting tipico non fosse d'aiuto eccetera.
Personalmente, da profana quale sono mi sorge il dubbio che in parte ho avuto anche nei confronti dell'ipnosi: "sfoltire", se così si può dire, il percorso di terapia (passatemi questo termine per una volta...voi avete capito ciò che intendo)in termini di tempo, intensità,profondità, dinamiche,allo scopo "allargare il raggio di portata" della psicoanalisi non rischia forse di creare una sorta di via di mezzo poco utile al percorso del paziente ( e, mi azzardo, anche a quello del medico, psicologo, psicoterapeuta di turno?).
Forse il paragone non sarà dei più felici, ma, ad esempio , se il mondo di internet permette a tutti noi una comunicazione con l'altro più veloce,più immediata e , appunto, con un raggio d'azione più lungo , è altresì vero che la qualità della comunicazione che ne risulta è spesso più sterile, non tanto nei contenuti, quelli anzi forse ne possono ricavare un arricchimento, quanto piuttosto nella forma, che però, correggetemi se sbaglio, ha anch'essa la sua importanza. Per carità, potrei parlare sia fuori che in rete tanto di un argomento "serio", tanto di un argomento più frivolo, ma non si può negare che l'assenza dello sguadro, del linguaggio del corpo, del contatto anche, della velocità della parola rispetto alla digitazione elettronica, l'assenza del tono della voce, della voce stessa, bhe, almeno un po' ne risente, no?
- che poi, adesso mi verrebbe da aprire un'altra discussione ancora sulla novità degli utlimi tempi della psicoterapia via chat, cosa che per altro io trovo piuttosto allucinante. Il counselling è una cosa, ma parlare di psicoterapia - non a caso a pagamento...- in chat mi sembra un tantino illusorio e forse ingannevole, comunque, ritorno sui miei passi)
Dicevo,..sì, ho provato ad azzardare il paragone "chat sta a chiaccherata come psicoterapia psicoanalitica sta a psicoanalisi" non però con l'intenzione di sminuire o esaltare l'una o l'altra parte, anche perchè, ripeto, è molto probabile ch'io da ignorante stia blaterando solo alla ricerca di qualche chiarimento, che venga da voi, o magari dallo stesso fatto di scrivere a proposito e quindi di rifletterci un po su...
E' che in fondo troverei più appropriato dare a cose diverse nomi diversi, anche e specialmente nei confronti dell'inconsapevolezza di chi si deve avvicinare q tutto questo in qualità di paziente: io personalmente alle parole:" per lei sarebbe indicato un approccio psicoanalitico", ho creduto inizialmente di dover limitare la mia ricerca alla persona con la quale avrei dovuto cominciare ,pensando quindi di fare una scelta in base al "feeling" che con questa persopna poteva esserci....non avevo certo immaginato che "approccio psicoanalitico" potesse significare una nessuna e centomila cose, per dirla con pirandello, dalla psicoanalisi freudiana alla terapia d'impronta psicoanalitica passando per la micropsicoanalisi! Ma questo non per prendere le distanze dai cambiamenti , dalle innovazioni, dalle rivalutazioni, piuttosto perchè, come ho detto prima, forse, quando si parla di cambiare i tempi, il setting, la tecnica...bhe, allora in quel caso perchè non cambiare anche il nome, onde evitare possibili fraintendimenti?
aspetto i vostri pareri.
e scusatemi per la prolissità
ulalume lunedì 26 aprile 2004 -