Psicoanalisi Freudiana

ARCHIVIO DEL FORUM FREUD 
(gennaio - febbraio 2004)

 

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psicoanalisi all'estero
Ciao, sono al secondo anno di psicologia e mi piacerebbe concludere i miei studi all'estero. Il mio obiettivo a lungo termine è di fare la psicoanalista.
Mi piacerebbe andare in francia a studiare ma molti mi hanno detto che lì la psicoanalisi non è vista di buon occhio.
Cosa ne pensate? Secondo voi dove converrebbe andare a studiare?

grazie per e risposte
kiky lunedì 12 gennaio 2004 - 19.11.27
sono di parte...
sono decisamente, nel senso che lo decido (!) di parte:
io consiglio (nell'ottica di essere una psicoanalista) di finire tranquillamente psicologia in Italia e poi frequentare, a Milano, Studium Cartello.
Per sapere tutto o almeno molto su questa particolare libera "Università", consulti il sito web
www.studiumcartello.it
e vedrà che le potrà essere di aiuto leggere un pò qua e là...
 
Gianpietro Séry sabato 7 febbraio 2004 - 11.20.33
La competenza del principe
Visito, con piacere, questa piazza così ben posizionata, e cerco di contraccambiare l'ospitalità come posso riportando alcuni passi di un libro che, in occasione di questo Natale, è stato regalato a mia figlia.

"La bella addormentata", di Tahar Ben Jelloun, rivisita la ben nota fiaba inserendo qui e la' nella narrazione, situazioni imprevedibili. Ad esempio, ecco il principe che arriva davanti alla camera della principessa nel palazzo addormentato:
"….. Poi il principe sentì una voce che gli disse: "Eccoti, finalmente!". Si voltò e non vide nessuno. Di nuovo la voce si rivolse a lui: "Non vale la pena che ti volti; è il cobra che ti parla, ne ha abbastanza di sorvegliare la stanza della tua innamorata; dai, entra, svegliala, e facciamola finita!".
Stupito, il principe cercò di pronunciare una frase, ma nessun suono uscì dalla sua bocca.
"… Non puoi parlare? Aspetta, la rana parlante è nei paraggi, basta che le accarezzi il dorso sette volte e ritroverai l'uso della parola."
Il principe prese a cercare per terra la rana. Il cobra gli disse che l'avrebbe trovata nel ventre di Miche- Miche, il serpente capo, il più vecchio di tutti i rettili, quello che non morde più ma che inghiotte tutto ciò che trova.
"Aspetta che starnutisca e sputi" disse il cobra.
Immobile nel suo contegno regale, il principe aspettò, dicendosi che sarebbe potuto restare così per anni.
"No, leggo nei tuoi pensieri" disse Miche-Miche. "E' questione di pazienza. Qui ci si nutre di pazienza; è un piatto che si mangia freddo; non prendertela, ti aiuterò, non per amore della monarchia, ma perchè ne abbiamo abbastanza di questa situazione che non ci piace più. Prima saremo liberi meglio sarà."
Dette queste parole, Miche-Miche sputò la rana parlante. Era di cartapesta. Non era un animale, ma un pacchetto di libri compressi. Volarono dei fogli e il principe si sporse sull'oggetto e lo accarezzò sette volte. In un pigia-pigia che rese tutto incomprensibile uscirono dalla bocca della rana molte parole: principessa, castello, re, cent'annii, foresta, mare, fegato, tenda, coraggio, guardia, donna nera, bruna, nera, agitato, tempesta, testa, albero, cenere, luce, grazia, grazie, bellezza, karama, Karma, amina, wojna, lezen, herut, vibor, diafmeisi, walou, dine, mella, hench, qalam, sabr, jamal, siba, ghina …
Il cobra venne di nuovo in suo aiuto:
"Bene, adesso hai le parole, ma devi ancora sistemarle in un ordine logico. Per ottenere questo, o mio principe, è necessario che tu affronti un'altra prova. Non innervosirti, non sei nel tuo palazzo, sei a casa nostra, sii paziente e ascoltami bene."
Il principe fece sì con la testa e aspettò. Vide il cobra avvicinarsi agli altri serpenti e sussurrare loro qualcosa.
"Ascolta principe, noi vogliamo che tu ritrovi la libertà!" disse il cobra. "Ecco, la nostra richiesta dipende da te e da ciò che farai. Una volta che avrai ritrovato la parola, pronuncerai la preghiersa necessaria."
Il principe cominciò a parlare come se fosse circondato dai suoi uomini di fiducia, dimenticando di essere di fronte a un gruppo di serpenti:
"Quando il fiume è in piena, i serpenti seducono le rane che li nascondono nel loro corpo.
"Quando il vento scuote gli alberi, gli uccelli perdono la testa e il nido.
"Quando il sole brucia la cima delle palme, i datteri cadono per stanchezza.
"Quindi vi lascio andare: strisciate e raggiungete le pietre calde delle montagne. Per voi l'aridità è benefica. Forse, scivolando tra le pietre, farete venire le nubi."
Tutti i rettili scivolarono via e scomparvero senza fare storie. Il principe si ritrovò solo davanti all'immenso portale che si aprì non appena lui pronunciò la frase: "O principessa, eccomi!"
….

E' sicuramente esagerato pensare di estrarre un'archeologia del soggetto da questo brano ma ci ritrovo:
- la ricerca della determinazione ("sarebbe potuto restare così per anni"),
- la fatica quotidiana precisa, macchinosa, dedicata alla raccolta, a qualsiasi raccolta - di idee, di frutti, di cose inutili - (rappresentata dai serpenti) e
- l'abbandono, abbandono della ricerca di determinazione e della fatica quotidiana (lo spazio per la preghiera come fossimo circondati da uomini di fiducia, amici, che ci permettono di sentirci finalmente a casa).

Poco dopo, la principessa, mentre viene condotta nel reame del principe gli domanda:

"… "Come ti chiami ?"
"Qaiss."
"Come mai hai gli occhi blu ?"
"Li ho ereditati da mia madre."
"Dove mi porti ?"
"Nel paese dove nessuno dorme."
"Bello! Ma come fa la gente a restare sveglia ?"
"Vive in piedi. Non ci sono letti, nè lenzuola, nè coperte, nè sonniferi…"
"Nemmeno sogni?"
"Sognano a occhi aperti. Si parlano e si scambiano sogni."
"Non si ammalano mai ?"
"Sì, ma vengono sepolti in piedi, sul posto. Solo la famiglia reale ha il diritto e il privilegio di dormire."
"Ma io non ho fatto voglia di rimettermi a dormire."
"Quando avrai visto la regina madre, cambierai idea."
"Perchè?"
"Perchè mia madre non ama gli stranieri; è bianca e non ama i neri. Il re è bianco, io vengo da un altrro pianeta e non condivido le loro idee."


 
walter domenica 25 gennaio 2004 - 1.
Grazie amici, io ri-inizio...
Grazie, grazie amici,
il vostro desiderio di continuare, mi ha sostenuto ieri e mi invita oggi per un nuovo mio inizio...
Il Forum Freud è stato da voi reso così ricco e sempre più soddisfacente che è mio desiderio onorare anche io il vostro lavoro.
I frutti del mio impegno in questi mesi potete vederli e giudicarli nel sito di Studium Cartello ora completamente rinnovato e curato da me e Giacomo Contri.

www.studiumcartello.it

Ora (che rimane il lavoro dell'aggiornamento continuo ma finisce quello del completo rifacimento) potrò concedermi un poco di riposo in Piazza, con voi e in particolare nel piccolo "caffè liberty" di cui accenno nella risposta al carissimo Logio...
ho visto con gioia ricomparire anche Walter...
Per la Chat, vi invito (non potendo ancora prevedere la mia presenza) a prendere con libertà vostre iniziative in merito... saranno gradite e saranno di aiuto al nostro lavoro... (se decidete di usare quello spazio, vi pregherei solo di salvarne le tracce e le parole, magari nel forum, per la ricchezza di tutti).
Personalmente desidero comunque riprendere la partecipazione a questa Piazza che considero anche io uno spazio preziosissimo del nostro pensiero ....
un carissimo saluto a tutti.
Gianpietro Séry
 
Gianpietro Séry sabato 7 febbraio 2004 - 12.31.50
Da...Giacomo!
Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Logio venerdì 20 febbraio 2004 - 0.11.08