Psicoanalisi Freudiana

ARCHIVIO DEL FORUM FREUD 
(settembre - ottobre 2003)

 

Raccolta degli interventi al Forum che vengono automaticamente
 eliminati dal server fornitore del servizio.
Gli interventi sono disponibili solo a partire dal 30 Settembre 2001
.

 

Joan

domenica 7 settembre 2003 - 4.00.57

sogno da interpretare

Cerco un parere sull' interpretazione di un sogno che sembra essere così freudiano nei suoi simboli. La  sognatrice:

Ero a casa, il bagno è pieno di insetti che però a me non fanno troppo schifo. Vado in bagno per aiutare  mia madre. lì c'è un serpente e lei ha una spada..il serpente morde il sedere di mia madre e io lo taglio  con la spada per staccarlo dalla morsa.
 

Gianpietro Séry

martedì 9 settembre 2003 - 18.31.27

Su un sogno

Mi viene da dire molto semplicemente, e spunto per ulteriore nostro parlare, che non esiste  interpretazione di un sogno sganciata dalle libere associazioni che il sognatore elabora sul divano... Se è  vero che Freud individua alcuni simboli ricorrenti nei sogni della nevrosi è anche vero che Freud non tratta  mai "scientificamente" nulla, ma tutto tratta in base alla libertà e alla fecondità del pensiero individuale non  riconosciuto dalla coscienza ("inconscio")...

Solo la sognatrice quindi può fare luce sul suo sogno... aldilà delle quasi ovvie interpretazioni.

Gianpietro Séry 
 

Germanicus

mercoledì 1 ottobre 2003 - 1.33.37

considerazione

Cosa ti spinge a cercare una interpretazione per questo sogno che, in effetti, é certamente ricco di  significati?
 

logio

venerdì 26 settembre 2003 - 23.08.48

testamento

"...lascio tutti i miei averi a Mosè, perché mi ha scelto come padre..."

Dal film IBRAHIM E I FIORI DEL CORANO, che mi è piaciuto più del libro. Nel libro la frase sopra non c'è. 
 

Germanicus

mercoledì 1 ottobre 2003 - 1.36.12

domanda

Hai letto il saggio Mosé e la religione Monoteistica?
 

Germanicus

mercoledì 1 ottobre 2003 - 21.33.41

nuove tendenze della psichiatria e ruolo della psicanalisi

Cari amici, nella mia veste di medico mi accingo a proporre un dibattito drammaticamente attuale e  concreto.

Sempre più spesso, recandomi a convegni, congressi o riunioni con colleghi di varia formazione, mi  capita di imbattermi in un allarmante riduzionismo metodologico e scientifico, tendente a considerare ogni  aspetto della vita umana nei ristretti ambiti di una classificazione fenomenologica. Ogni aspetto della vita  psichica, minimamante "deviante"da una normalità rigidamente intesa, viene sempre più spesso inteso  come "franca patologia" o "patologico comportamento". Lo stesso approccio terapeutico, privilegia  sempre più il trattamento con farmaci (ovviamente utili in molti casi e addirittura indispensabili in altri!) a  scapito dell'ipotesi psicodinamica. Le stesse psicoterapie, sono sempre più "brevi" (scuole cognitiviste,  cognitivo-comportamentali ed altro) ma anche più superficiali. Si tende sempre di più a relegare la  psicanalisi in un alveo filosofico, che in realtà non le compete. Cosa intendete dire a proposito?
 

Proteo

giovedì 2 ottobre 2003 - 2.10.20

Filosofia? Sì grazie.

Non sono affatto d'accordo sull'affermazione di Germanicus nella quale sostiene che la psicanalisi non ha  nulla da spartire con la filosofia. Mi pare contraddittoria la sua posizione: prima si lamenta del  riduzionismo degli attuali orientamenti psichiatrici e psicologici, poi però non accetta la discussione su un  fronte ampio che possa coinvolgere l'antropologia (anche filosofica) e l'epistemiologia. Io penso che la  psicodinamica freudiana non possa tagliare le sue radici da quell'antico concetto di psiche, nel quale è  coinvolta la filosofia e la sua storia. Filosofia e psicanalisi potrebbero essere ottime alleate contro il  riduzionismo fisicalista.
 

Germanicus

domenica 5 ottobre 2003 - 20.44.21

precisazione

L'intervento di Proteus, peraltro molto stimolante, credo sia stato orientato da una mia omissione.

Quando affermo che la psicanalisi viene relegata dai riduzionisti in un alveo di tipo filosofico, non intendo  svalutare la filosofia, né tantomeno rinnegare le radici culturali che l'hanno prodotta.

Semplicemente vorrei dire che la psicanalisi non é filosofia, o almeno, non é solo filosofia.

Essa é anche un metodo per la cura delle nevrosi, ed in quanto tale appartiene alla psichiatria. Inoltre, é  uno strumento per conoscere il mondo ed interpretarlo (così come la Filosofia). E' infine un metodo che  consente di conoscere sé stessi.

CD
 

Una

giovedì 9 ottobre 2003 - 19.43.42

psicoanalisi

Lo stadio dello specchio.Winnicott o Lacan? 
 

Germanicus

lunedì 13 ottobre 2003 - 13.20.17

un piccolo sasso nello stagno

Mi sembra di rilevare una scarsa partecipazione dei frequentatori di questo forum. Eppure, vi sono diversi  temi che meriterebbero un confronto. Mi sbaglio?
 

Silpri

lunedì 13 ottobre 2003 - 22.20.11

ancora sul prossimo

Torno su un vecchio tema del forum.Dopo aver passato le interessanti interpretazioni della parabola del  Samaritano ad un amico, ho ricevuto una poesia-preghiera di Manzoni (non so da quale testo) sull'amore  al prossimo, come risposta. A me non convince,ma vorrei sentire il Vs.parere.Poi se interessa esprimo le  mie perplessità.

<<Occupati dei guai,

dei problemi del tuo prossimo.

Prenditi a cuore gli affanni,

le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,

la forza che non possiedi,

la speranza che senti vacillare in te,

la fiducia di cui sei privo.

Arricchiscili con la tua povertà.

Regala un sorriso

quando hai voglia di piangere.

Produci serenità

della tempesta che hai dentro.

"Ecco, quello che non hai, te lo do".

Questo è il paradosso.

Ti accorgerai che la gioia

a poco a poco entrerà in te,

invaderà il tuo essere,

nella misura in cui

l'avrai regalata agli altri.>>

(Alessandro Manzoni)

p.s.perchè la chat è deserta il mercoledì?
 

gianpietro séry

giovedì 16 ottobre 2003 - 19.04.37

manzoni... non lo vorrei come amico...

arricchire con la propria povertà...

carissima silpri, mi sento anche io molto molto lontano da Manzoni...

mi piacerebbe sapere le tue osservazioni... si, sono molto interessato.

comunque la frase riportata sopra mi sembra esprima il mio pensiero su un certo moralismo "cattolico"...

... la chat... sia io che esich abbiamo spesso difficoltà, ma ci proponiamo di esserci: io devo riuscire a  lanciare il sito di Studium Cartello e poi spero di potere mantenere i miei impegni....

per ora cerco di venire in forum freud ogni tanto... mi scuso per ciò che diserto...

gianpietro séry
 

silpri

mercoledì 22 ottobre 2003 - 21.59.17

manzoni

Sì anch'io avevo pensato a un grande moralismo.E' proprio perchè non capisco come si possa DARE qualcosa che non si HA.Magari Manzoni parla di un'esperienza mistica di grande livello,ma per tutti i comuni mortali si può trasmettere solo ciò che si possiede,magari perchè lo si è ricevuto da altri.

Anche quella GIOIA stile rubinetto che riempie la vasca che si svuota non mi piace,forse è + interessante diventare tubi conduttori (scusate brutta metafora!)per mettere in comunicazione quanto si riceve da una parte e passarlo ad un'altra,ma NO, non basta.No meglio la metafora della cucina;prendo da altri (mica li invento!) gli ingredienti e offro al prossimo un buon piatto (=materie prime + mia elaborazione).

Va bene in chat o nel forum le Vs.idee sono preziose!

Silpri
 

Logio

venerdì 24 ottobre 2003 - 2.51.49

...e allora...

...e allora cosa avrà voluto dire Lacan con quella sua frase: "...amare è dare ciò che non si ha a chi non c'è..."?

Non è una questione che pongo a te, beninteso...

Mi viene in mente una storia raccolta da M. Buber.

Un uomo si addormenta di notte, entra un ladro in casa sua e lo deruba. Beh, non ci crederai, la mattina il tipo, accorgendosi di essere stato derubato, comincia a fare grandi salti dalla gioia!

Ho semplificato al massimo, ma quando la trovai, questa storia mi riportò alla memoria il detto di Lacan: dare ciò che non si ha...Mi è piaciuta la metafora del tubo, quasi quanto quella della cucina. Il tubo non è una ciotola, non trattiene, lascia scorrere...

Non credo si possegga alcunché, non siamo ciotole...piuttosto tubi, chi vuole tutto per sé impedendo la libera circolazione delle cose, delle idee, non opera per arricchirsi arricchendo le persone che incontra. Meglio essere derubati da un emerito sconosciuto che dormire nel letto dell'avaro, pago dell' illusoria certezza che trattenere tutto per sé serva a prolungare la vita.
 

Esich

sabato 25 ottobre 2003 - 20.36.51

non sono un grande conoscitore di Lacan...

... ma credo che Lacan chiedesse molto alle parole... o no ?

A uno che sa poco di lui, come me, sembra che la frase riportata da Logio confermi ciò che dice Silpri...

Ciò che NON si ha a chi NON c'è...

E' tutta e solo povertà: povertà in sè e povertà di rapporto...

Un pò come la malattia: una povertà senza altri !

Il contenuto della frase di Lacan mi sembra sveli un intento provocatorio e diventi allora: "Ciò che si ha, a chi c'è !".

L'essere contento che il ladro mi derubi, significa che io ho molto e (condivido con Logio) apprezzo che chiunque possa servirsene... (anche se preferirei il servirsene insieme, domanda e offerta in un rapporto)... comunque benvenga chi attinge dalla fonte nel mio campo...

I tubi in fondo hanno dentro qualcosa che scorre ma che a mio parere è proprio ricchezza... acqua per un campo della mia terra per esempio... (e da una ciotola non si può attingere per mangiare tra amici ?).

Anche io sto con Silpri e non con Manzoni...

Ringrazio Logio per la provocazione...

Esich
 

logio

sabato 25 ottobre 2003 - 17.08.18

no comment

"...e per l'umiliazione dell'innocenza castigata..."

Da una canzone di G. Brassens.

Logio
 

logio

domenica 26 ottobre 2003 - 10.18.00  

eh eh!

Sarà lo scritto di un omonimo...

Manzoni, quello che pare sia venuto o a Pisa o a Firenze, non ricordo bene, a sciacquare i panni in Arno,avrebbe saputo raccontarla meglio quella roba lì.

Chissà che fine ha fatto...

se ascolta i cori celesti

o è del gatto.

Logio
 

Esich

domenica 26 ottobre 2003 - 13.15.23

?

Non ho capito quello che scrive Logio.

esich
 

Logio

domenica 26 ottobre 2003 - 10.35.10

Né tubi, né ciotole, né caporali

Uomini si (stavo per scrivere figli).

Grazie a te Ersich, (chissà come mai mi fai venire in mente Sicher), ma vediamo di imbandire una bella chat su "dare"... Tema del giorno: "dare" ! Invitando Walter e gli iscritti alla list dell' anno scorso, magari...

Non alle 18 però!

A presto!

Logio
 

Silpri
domenica 26 ottobre 2003 - 19.25.50
altra lettura

Non mi pronuncio su Lacan,ma rileggendo il testo di Manzoni mi sembra che abbiamo trascurato la frase "Ecco, quello che non hai, te lo do". Chi la pronuncia? Dio a Manzoni?Allora si tratta di ribaltare la sequenza cronologica del testo .Manzoni pensa di non avere gioia,speranza,fortezza ecc da dare al prossimo ed è così finchè non le riceve direttamente da Dio!Diciamo che lui fa il tubone!Avrà sciacquato i panni in Arno,ma un po' Milanes bauscia (=borioso,traduco x i non Milanesi) è rimasto.
Ne riparliamo in chat. 

Logio
domenica 26 ottobre 2003 - 22.44.08
Per Esich

Caro Esich, mi sono sbagliato, mi dispiace.
Intanto ho letto male il tuo nick-name: ho letto Ersich ed è invece Esich. Poi non ti ho scritto che mi sembrava un nick particolare, che io, appassionato di enigmistica ed in particolare di anagrammi ,ho trasformato in Sicher...Ersich è diventato Sicher. Sicher è un nome che mi ricorda qualcosa ma non so cosa...forse una città.
Ho proposto di "imbandire" una bella chat sulla parola "dare".
Solitamente faccio così, mi occupo come posso delle parole che ritengo importanti anche se usatissime e "scontate". Per la chat, se venisse imbandita, proporrei di comunicarne la data e l'ora a coloro che partecipavano con interesse alle chat degli anni passati, i quali essendo iscritti alla mailing-list di psicoanalisi-freudiana.com, venivano contattati per tempo. Fra questi sarei contento di ritrovare in chat, Walter, i cui interventi ho sempre apprezzato.
Per quanto riguarda tubi, ciotole e caporali del titolo, mi riferivo ai precedenti scritti in cui io stesso ho usato queste parole.
Preferisco riportare la scrittura su parole come uomini, figli.
Ti risaluto.Logio

Logio
sabato 25 ottobre 2003 - 17.08.18 
no comment

"...e per l'umiliazione dell'innocenza castigata..."
Da una canzone di G. Brassens.